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Recensione di “Amsterdam”, il nuovo film di David O. Russell

Non tutti i frequentatori di cinema hanno bisogno di sapere che cosa racconta un film per andare a vederlo. Sappiamo che sarà così per il nuovo film di David O. Russell, Amsterdam, presentato nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma. Già, perché il regista di Il Lato Positivo (2012) e American Hustle (2013) ha messo insieme un cast da capogiro: Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington, Anya Taylor-Joy, Rami Malek, Robert De Niro, Michael Shannon, Zoe Saldana, Taylor Swift, Chris Rock e Mike Myers. Ci fermiamo qui.

Aspettarsi il meglio del meglio è inevitabile. Quello del regista americano è un progetto ambizioso: mescolare thriller, dramma e commedia tirandone fuori qualcosa di credibile. Ambientato tra il 1918 e il 1933, Amsterdam prende ispirazione da una presunta cospirazione politica americana del ’33 nota come Business Plot e racconta la storia di tre amici, un medico, un’infermiera e un avvocato, sospettati di omicidio. 

Robert De Niro in 20th Century Studios’ AMSTERDAM. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Ma andiamo per ordine: nel 1918 Burt Berendsen (Bale), un medico in rotta con la moglie, viene spinto dai facoltosi suoceri ad andare a combattere nella Prima Guerra Mondiale, per dare alla famiglia di lei maggiore prestigio. Di stazione in Francia, Burt conosce Harold Woodsman (Washington): i due vengono feriti e curati da Valerie Voze (Robbie), un’eccentrica infermiera che conserva i frammenti di metallo estratti dai feriti e li trasforma in opere d’arte. I tre si trasferiscono ad Amsterdam e diventano inseparabili, finché Burt non decide tornare a New York per provare a riconquistare sua moglie. Nel frattempo, tra Harold e Valerie è nato l’amore, ma lui decide di seguire l’amico e le sue aspirazioni di avvocato, promettendo alla sua amata di fare ritorno. Passano 15 anni, Burt ha un chiacchierato studio in cui cura i veterani di guerra e Harold è diventato davvero un avvocato e gli è rimasto amico. Harold chiede a Burt di fare un’autopsia in segreto: la richiesta arriva da Liz Meekins, figlia di Bill, il comandante del loro reggimento ai tempi della guerra. L’uomo è morto in circostanze misteriose e Liz crede che sia stato ucciso. L’autopsia confermerà un avvelenamento e la morte improvvisa della figlia di Meekins, farà diventare Harold e Burt i primi sospettati dell’omicidio. In un susseguirsi di eventi, i due rientreranno in contatto con Valerie, inaspettatamente coinvolta nella vicenda.

Amsterdam è il racconto di una cospirazione, che si svela al pubblico poco alla volta, ma l’estetica prevale sull’intreccio, che è un puzzle forse troppo intricato per il grande pubblico. Nonostante ciò, è un film che è difficile demolire sia per la performance del cast, di altissimo livello, che per la cura riservata ai dettagli: dalla ricostruzione delle scenografie, alla bellezza di trucco e costumi. Il pastiche di Russell è efficace in alcuni momenti comici e scene mystery, ma non in maniera omogenea, visto che i suoi 134 minuti non sempre scorrono veloci. Nonostante ciò, recupera nel finale con una sequenza intensa e poetica, che per un attimo ci fa dimenticare i difetti.

Dopo il debutto negli Stati Uniti, Amsterdam arriverà nelle sale italiane il 27 Ottobre, 2022, distribuito da 20th Century Studios. 

(L-R): John David Washington as Harold, Christian Bale as Burt, and JMargot Robbie as Valerie in 20th Century Studios’ AMSTERDAM. Photo by Merie Weismiller. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Lucia Gerbino

Giornalista specializzata in Musica, Cinema e Serie TV

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