Torna Poirot al cinema. La recensione di Assassinio sul Nilo
Sono passati 5 anni da Assassinio sull’Orient Express (2017), film tratto dal famoso giallo di Agatha Christie, diretto e interpretato da Kenneth Branagh. Durante la preparazione dl film, il pronipote della scrittrice, James Prichard, si era dichiarato interessato a un sequel, sfida che Kenneth Branagh ha accettato: l’attore, regista e sceneggiatore nord-irlandese, infatti, torna con Assassinio sul Nilo, nuovo film della serie che ha nuovamente diretto e interpretato, vestendo i panni del detective Hercule Poirot.
Il film è in uscito per 20th Century Studios il 10 Febbraio.
In Assassinio sul Nilo, cambia l’ambientazione ma la ricetta è più o meno la stessa: siamo negli anni ’20 del ‘900 e la ricca ereditiera Linnet Ridgeway sposa lo squattrinato, ma innamoratissimo, Simon Doyle, ex fidanzato della sua amica Jacqueline de Bellefort. Venuta a sapere del matrimonio, Jacqueline non si dà pace e segue senza nascondersi i due novelli sposi ovunque vadano. La donna li raggiunge persino durante la Luna di Miele in Egitto: terrorizzati dalla sua costante presenza, Linnet e Simon chiedono l’aiuto del detective Hercule Poirot, poiché temono per le loro vite. I timori verranno confermati da alcuni omicidi durante una crociera sul Nilo: l’alibi di Jacqueline allontanerà ogni sospetto da lei ma farà emergere, agli occhi di Poirot, molti più sospettati del previsto poiché, come afferma Linnet all’inizio de film: “Quando hai molti soldi, nessuno ti è mai veramente amico”.
Anche in questo caso, Branagh preserva lo spirito dei romanzi della Christie: il film è cupo e sensuale, immerso in un lusso sfrenato e piacevole agli occhi dello spettatore. Tema portante, quello del viaggio di scoperta con un’ambientazione esotica e misteriosa che fa da sfondo a una serie di omicidi.
Nonostante il grande successo al botteghino, le principali critiche mosse ad Assassinio sull’Orient Express venivano da due fronti: quello dei fan del libro, che avevano trovato il film troppo frettoloso, e quello di alcuni critici che avevano definito noiose alcune sequenze e scontato il finale. La narrazione era effettivamente lenta in alcuni punti ed era tutto il film a farne le spese. In questo senso, Assassinio sul Nilo è un tentativo meglio riuscito: il film è più movimentato, sia in termini di spostamenti fisici, che sul piano narrativo: c’è la musica blues, c’è un gruppo di turisti in visita in Egitto, ci sono balli al ritmo di blues e persino inseguimenti su un piccolo battello da crociera che diventa la scena di un delitto.
Anche qui, come sull’Orient Express, c’è un nutrito gruppo di indiziati e un detective che, grazie al suo intuito e poco altro, dovrà cercare il pericoloso assassino che minaccia la la serenità dei passeggeri. L’Hercule Poirot di Branagh è elegante ma divertente: astuto, ironico, solitario ma non troppo, amante dei pasticcini, che però non devono essere mai in un numero superiore a 6. Assassinio sul Nilo ha un cast di attori affiatato, all’altezza della recitazione di Branagh: Gal Gadot, Armie Hammer, Emma Mackey, Annette Bening, Russell Brand, Tom Bateman, Letitia Wright e tanti altri.
Il nuovo film di Branagh è uno dei pochi casi in cui il trailer non gli rende giustizia: potrebbe sembrare una copia di Assassinio sull’Orient Express, ma pur avendo delle similitudini con il suo predecessore è una versione migliorata e più avvincente. Da vedere, perché pensato per un pubblico più ampio di quello dei fan di Agatha Christie.