La recensione del nuovo film Marvel “Eternals”
Se aveste la possibilità di scegliere il regista di un film Marvel, forse il nome di Chloé Zhao non è uno dei primi che vi verrebbe in mente: data la sua passione per i film socialmente impegnati e la tripla vittoria agli Oscar con Nomadland (Miglior Film, Miglior Regia e Migliore Attrice Protagonista), probabilmente pensereste a qualcuno di più commerciale.
Tuttavia, giunte al termine le vicende degli Avengers, ai Marvel Studios devono aver fatto dei conti diversi: puntare su Zhao significa puntare su qualcuno che può ridefinire il concetto di supereroi, andare oltre le apparenze e dare inizio a una nuova era.
Dal 3 Novembre 2021, infatti, approdano al cinema dei supereroi molto diversi dagli Avengers: gli Eternals. Creati dalla fantasia di Jack Kirby negli anni ’70, gli Eterni sono degli umanoidi nei fumetti e diventano una razza aliena immortale, creata dai Celestiali, nel nuovo film di Zhao. L’azione si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame: metà della popolazione umana torna ad abitare la terra, ma è minacciata da creature mostruose e malvagie, i Devianti, e rischia nuovamente l’estinzione. Gli Eterni, che hanno segretamente vissuto sulla terra per 7000 anni, sono chiamati a riunirsi per proteggere l’umanità da questa nuova minaccia.

Con una storia così, viene da pensare che i protagonisti di Eternals ne abbiano viste tante e, forse, è per questo che il loro è un gruppo molto eterogeneo: abbiamo supereroi occidentali, asiatici, afroamericani, c’è un supereroe gay, una supereroina sordomuta e un’altra che, oltre ai cattivi, deve affrontare i suoi demoni interiori per non mettere in pericolo il gruppo. Donne e uomini sono rappresentati in egual misura e, udite udite, non c’è un vero leader perché, in Eternals, ognuno ha il suo spazio: Sersi è empatica e manipola la materia; Ikaris è quello tattico (con poteri simili a quelli di Superman); Kingo controlla l’energia cosmica; Sprite ha solo 12 anni ed è in grado di proiettare illusioni; Phastos è il cervellone del gruppo con abilità tecnologiche; Druig controlla le menti; Makkari esplora i pianeti grazie alla sua supervelocità; Gilgamesh ha una forza sovrumana, Ajak è la guida spirituale del gruppo e Thena è una feroce guerriera in grado di creare armi con l’energia.
Questo è sicuramente il gruppo più inclusivo della storia di Marvel e ci piace, ma veniamo ai dettagli: ci sono bellissimi effetti speciali, battaglie degne di nota, battute divertenti, ma troppi dialoghi dal sapore epico e vicende personali. Abbiamo amori, traumi, screzi: il cuore di Sersi, diviso tra Ikaris e il professore umano Dane Whitman; Sprite che non può crescere, Druig che vorrebbe sempre fare di testa sua. Anche il montaggio è abbastanza impegnativo per lo spettatore: essendo immortali, gli Eternals viaggiano nel tempo e spesso si passa da un’epoca all’altra con troppa rapidità. Certo, il grande pubblico non sa ancora niente di loro e in qualche modo bisogna spiegargli chi sono e cosa fanno. Tuttavia, c’è più di qualcosa di superfluo e Zhao avrebbe potuto condensare tutto in meno di 2 ore e 37 minuti.
Vi piacerà questa famiglia disfunzionale senza legami di sangue, in costante ricerca di un equilibrio e vi piaceranno i poteri dei singoli, complementari tra loro, sempre al servizio del gruppo. Il resto, forse, un po’ meno.
Eternals non è un film perfetto, ma neanche canonico e questo è uno dei motivi per cui merita di essere visto. Ve ne diamo altri due: il cast stellare (che comprende Gemma Chan, Richard Madden, Angelina Jolie, Salma Hayek e Kit Harington) e due scene extra piene di sorprese, per le quali dovrete aspettare i titoli di coda.