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Crudelia, la recensione del nuovo live-action Disney

Vestire i panni di uno storico personaggio Disney come Crudelia non è facile, soprattutto se come termine di paragone hai un’attrice del calibro di Glenn Close. Probabilmente lo sapeva anche Emma Stone quando ha accettato il ruolo da protagonista del nuovo film diretto da Craig Gillespie (United States of Tara, I Tonya) ma, nel frattempo, la famosa cattiva Disney è cambiata molto.

Il nuovo film del regista australiano debutta oggi, 26 Maggio 2021, nei cinema italiani e il 28 Maggio sulla piattaforma Disney+ (sarà disponibile per gli utenti con accesso VIP più un costo aggiuntivo). 

Crudelia si apre con il racconto di un’infanzia turbolenta, quella di Estella, bambina che mostra da subito esuberanza, senso estetico per la moda e indole ribelle. Sua mamma, donna dolce e tranquilla, le somiglia davvero poco ma la cresce cercando d’immetterla nei circuiti tradizionali per renderle la vita il meno complicata possibile. O almeno ci prova. Ma la stravaganza di Estella non può trovare posto nella provincia inglese: dopo la morte della madre, a causa di quello che sembra un incidente, Estella si ritroverà catapultata a Londra ancora ragazzina e completamente sola. Per sbarcare il lunario, si unirà a una piccola banda di ladri, Jasper e Horace: le ci vorrà tempo e l’età adulta per capire che, per realizzare il suo sogno di diventare stilista, non può vivere di espedienti. Il fermento degli anni ’70 la ispira e trova casualmente la sua occasione quando, mentre lavora come tuttofare per un importante catena di grandi magazzini, disobbedisce agli ordini del suo superiore e allestisce una vetrina: verrà notata dalla Baronessa von Hellman, direttrice di una prestigiosa casa di moda, che la vorrà nella sua squadra. 

Il nuovo film di Craig Gillespie somiglia un po’ a Joker, non nei toni, ma nella costruzione della genesi di un personaggio storico di Disney di cui, fino a oggi, sapevamo poco. Anche Estella è figlia di emarginazione e bullismo, come nel film di Todd Phillips, e anche lei non nasce crudele come siamo abituati a conoscerla. Ma lei non è Arthur Fleck: affronta il suo disagio sin da piccola, con le armi che ha. A renderla “cattiva” sarà non tanto il trauma per la perdita della madre, ma le scoperte ad esso collegate (e che noi non vi sveliamo). 

La nuova Crudelia è anche molto diversa da quella interpretata da Glenn Close, non solo per una questione di età: Emma Stone ricorda più una giovane ed eccentrica Vivienne Westwood, estremamente motivata nel realizzare i suoi sogni e, solo in seguito ad alcune rivelazioni, la sua vendetta. Il film, inoltre, pur rimanendo collegato a La Carica dei 101, ha una veste tutta nuova: la storia si svolge nel pieno fermento degli anni ’70, in un ambiente multiculturale e pieno di donne forti (dalla stessa Estella alla “insopportabile” Baronessa, interpretata magistralmente da Emma Thompson), e scopriremo che l’odio di Crudelia per i cani dalmata ha un’origine e, di fatto, non è neanche tanto profondo.

Il film di Gillespie ha diverse frecce al suo arco: una brava attrice, che ha saputo rinnovare un personaggio iconico senza snaturarlo completamente, una storia credibile (forse più indirizzata ai giovani adulti) e una colonna sonora straordinaria. 

Se non siete troppo legati alla tradizione, la nuova Crudelia punk rock vi piacerà.

Lucia Gerbino

Giornalista specializzata in Musica, Cinema e Serie TV

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